venerdì, Novembre 08, 2024

La perimenopausa: il periodo tra fertilità e menopausa

La perimenopausa: il periodo tra fertilità e menopausa

La perimenopausa: il periodo tra fertilità e menopausa

Prima di arrivare alla menopausa le donne attraversano una fase di transizione menopausale che ha una durata molto soggettiva, mediamente dai due ai cinque anni. Si tratta di un periodo piuttosto delicato caratterizzato da sintomi ben precisi. Vediamoli

Cos’è la perimenopausa

La perimenopausa è la fase di transizione che precede la menopausa. E’ caratterizzata da un cambiamento dei livelli ormonali, può iniziare qualche mese prima della menopausa fino ad una decina di anni prima, ma la sua durata media è di cinque anni. L’iniziale alterata secrezione degli ormoni comporta un maggior numero di cicli anovulatori (solo 50 % di ovulazioini rispetto a soggetti tra i 20 e 30 anni ) .

Sintomi perimenopausa

L’identificazione dei sintomi della perimenopausa non è facile. Ma dosando i livelli di ormoni si può capire se si sta vivendo questo periodo. Ci sono comunque dei sintomi tipici, vediamoli.

  • le vampate di calore che si verificano nel momento in cui la ghiandola pituitaria e l’ipotalamo, siti nel nostro cervello, cercano di stimolare le ovaie a produrre gli estrogeni di cui l’organismo necessita e la cui produzione si riduce progressivamente. Diventando iperattive, fanno si che la temperatura corporea aumenti
  • irregolarità del ciclo
  • sbalzi d’umore, irritabilità ed ansia
  • sudorazione notturna
  • dolori articolari e/o muscolari
  • cefalea
  • palpitazioni
  • calo del desiderio
  • secchezza vaginale
  • problemi di memoria
  • secchezza di capelli e della pelle

Questo periodo, di durata molto variabile ed individuale, è quindi generalmente caratterizzato da cicli mestruali irregolari, da modificazioni del tono dell’umore, da irritabilità, da un senso di affaticamento, da vampate di calore, da sudorazioni notturne, da disturbi del sonno, da un aumento della cefalea, da variazioni del peso corporeo associate a modificazioni della distibuizione del grasso che diventa di tipo androide, ossia che interessa vita e pancia, senso di gonfiore e riduzione della libido.

Questo periodo di transizione che in media dura dai due ai cinque anni è dovuto a tutta questa serie di disturbi e malesseri che possono, in alcuni casi, arrivare a compromettere la qualità della vita ed i momenti di relazione sociale o di coppia. Non sempre però:  ci sono casi in cui si tratta solo di fastidi.

Come affrontare la perimenopausa

Nel caso in cui il periodo della perimenopausa sia particolarmente difficile, si può tentare di tenere a bada i sintomi sia attraverso un approccio farmacologico ormonale che impiegando prodotti a base di isoflavoni di soia o affidandosi a cure naturali.

Le cure naturali

In tal senso ci sono erbe naturali come la cimifugae racemosa, ( detta anche cohosh nero ), il trifoglio rosso (red carpet), la Discorrea la Schisandra e la Maca peruviana che possono attenuare i sintomi e migliorare la libido.

In fitoterapia sono inoltre usate piante come Vitex agnus castus, Humulus lupulus (Luppolo), Angelica sinesi. E, ancora, estratti naturali di pianta come la Cassia per le sue elevate azioni anti gonfiore , la Frangula , capace con i suoi glicosidi di stimolare al meglio la pristalsi intestinale e la Garcinia cambogia , ricca di proprietà dimagranti poichè grazie alla presenza dell’acido idrossicitrico limita l’assorbimento di calorie sotto forma di grassi di deposito che sono i principali responsabili dell’aumento del peso corporeo.

Lo stile di vita sano: la dieta per la perimenopausa

Soprattutto in questo periodo è importante adottare uno stile di vita sano caratterizzato da una dieta equilibrata, da una attività fisice regolare, dalla riduzione dell’assunzione di alcool e dalla cessazione del fumo di sigaretta .
Eliminare o ridurre proteine animali , zucchero, grassi saturi , sale e addittivi alimentari è già un ottimo passo. Meglio preferire vegetali e frutta fresca che riducono i sintomi da carenza estrogenica; grassi polinsaturi ( omega .3 ) che riducono il rischio cardiovascolare ( che aumenta in questa fascia di età ), e che aiutano nella regolazione del turnover osseo ( osteoporosi ). E’ necessaria una riduzione di assunzione di zuccheri semplici ed aun aumento di fibre e carboidrati complessi. E’ altresì importante cercare di frazionare l’apporto calorico nel corso della giornata , poichè nel periodo perimenopausale è spesso riscontrata una ridotta tolleranza glicidica.
Il calcio è importantssimo per prevenire l’osteoporosi. Per questo non si deve rinunciare a latte e derivati e al consumo di acque minerali ricche di calcio e povere di sodio.
Importantissimi anche la vitamina D e gli elementi antiossidanti che possono diminuire l’assorbimento di lipidi e del colesterolo esogeno.

Perimenopausa e attività fisica

L’attività fisica è fondamentale, va praticata in relazione al peso corporeo: una semplice camminata a un ritmo sostenuto per almeno un’ora alla settimana diminuisce il rischio di fratture dell’anca del 6%, mentre donne decisamente più attive possono ridurlo del 50%. L’attività fisica fa bene al corpo ed alla mente in quanto riduce lo stress.

Attività come il ballo, pilates, aerobica sono tra quelli più gettonati dalle donne. Forse la perimenopausa è l’occasione giusta per iniziare.

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