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Avete mai pensato di vivere i giorni del ciclo senza assorbenti? E senza alternative come le coppette mestruali? Per molte di noi è inconcepibile ma per altre è un qualcosa che si può fare e che porterebbe non solo vantaggi in termini economici e ambientali ma che assumerebbe anche significati molto più profondi. Andiamo allora a conoscere le alternative agli assorbenti che consentono di vivere il ciclo senza assorbenti. Ma prima qualche numero che fa riflettere: secondo i dati della charity britannica WaterAid, 1,25 miliardi donne non ha accesso all’acqua, né tantomeno ai prodotti sanitari femminili, e così le giovanissime non possono frequentare la scuola durante i giorni delle mestruazioni.
Il free bleeding
Si chiama free bleeding ed arriva dagli anni ’70 si tratta di un vero e proprio invito rivolto alle donne a non nascondersi durante il ciclo mestruale.
E’ una vera e propria espressione di grande libertà femminile contro le imposizioni di tamponi e assorbenti che invita a vivere in libertà i giorni delle mestruazioni senza utilizzare nulla di ciò che il mercato ha pensato e realizzato per contenere o assorbire la perdita di sangue. E così, se da una parte si pensa a realizzare assorbenti super sottili che garantiscono il massimo della discrezione e soluzioni alternative che accontentino anche chi dell’assorbente non ne può più, dall’altra parte c’è chi fa spallucce se si macchia i pantaloni di sangue fregandosene altamente dalle imposizioni e dai condizionamenti sociali e culturali.
Le macchie di sangue rappresentano un grido di libertà un inno alla fisiologicità ed alla naturalezza del fenomeno che non merita di essere né nascosto né vissuto con vergogna o pudore.
Come nasce il free bleeding
Bisogna fare un bel passo indietro e parlare della sindrome da shock tossico, ossia di una sindrome provocata da una tossina di origine batterica descritta per la prima volta nel 1978 come una gravissima tossiemia, anche mortale, in donne durante il periodo mestruale.
Negli anni ’70 il free bleeding nasce proprio come reazione a questi casi di sindrome da shock tossico, siamo nel boom della cultura hippie e molte donne, non è difficile immaginarlo, preferivano non usare nulla durante i giorni del ciclo.
Un passo che segna il tempo, che indica un voltare pagina: da tabù il ciclo diventa segno di emancipazione.
Il free bleeding è poi tornato in voga nel 2014 per la tanta pubblicità del portale 4chan, ed è stato adottato da alcuni movimenti femministi come forma di protesta per la cosiddetta tampon tax, la tassa sugli assorbenti che vengono addirittura considerati beni di lusso.
Ma ci sono stati esempi che hanno fanno tornare di moda il free bleeding come quello di Kiran Gandhi, la batterista e studentessa che, nel 2015, ha corso la maratona di Londra del 26 aprile, con le mestruazioni e senza alcuna protezione. Al termine della gara sui suoi pantaloncini era ben visibile una macchia rossa.
“Ho corso per le mie sorelle che non hanno accesso a tamponi e per le sorelle che, malgrado crampi e dolori, li nascondono e fanno finta che non esistano. Ho corso per dire che il ciclo esiste e che lo superiamo ogni giorno”
Questa la motivazione di Kiran, che se nei paesi industrializzati ha poco senso lo ha nei paesi dove le donne con il ciclo, durante quei giorni vengono escluse della vita della comunità.
Altro esempio arriva da Steph Gongora, maestra di yoga del Costa Rica, che pubblica i video delle sue lezioni su Instagram; in un suo filmato si vedeva una macchia di sangue spuntare dai leggings bianchi, ma Steph ha spiegato che si è trattato di una scelta volontaria, ecco le sue parole:
“centinaia di anni di cultura ci hanno fatto sentire in imbarazzo a sanguinare. Ci hanno lasciato una sensazione di sporco e di vergogna. Smetti di fingere. Smetti di usare nomignoli stupidi come ”la zia Flo” perché hai troppa paura di dire “sto sanguinando” o “vagina.” Smetti di sprecare tanta fatica per nascondere la cosa che dà continuità alla nostra specie. […] Educate i vostri figli a non fuggire alla parola tampone. Così che, quando una ragazza sanguina e macchia i suoi pantaloncini kaki, non si perpetui il ciclo di vergogna e di intolleranza.”
Cosa prevede il free bleeding
Nel free bleeding, non si usano tamponi, coppette o assorbenti, al massimo si possono impiegare asciugamani o lenzuola per coprire ed evitare di macchiare divani e sedie, in alcuni casi si usano delle mutande appositamente ideate.
Il flusso istintivo libero
Un’altra alternativa agli assorbenti durante il ciclo è il flusso istintivo libero
Si tratta di un metodo sostenibile per liberarsi dagli assorbenti durante il ciclo, che si basa sull’auto controllo sul proprio corpo.
Si tratta di una pratica che consiste nel non usare assorbenti né coppette durante il ciclo e nel fare colare in bagno il flusso sanguigno quando si va alla toilette. E’ necessario un ottimo ascolto del proprio corpo e chi l’ha provato assicura che dopo un periodo di adattamento (paragonabile a quello dell’uso del vasino per il bambino) si riesce nell’intento.
Le mutandine per mestruazioni
Chi non si sente di appartenere a nessuna delle due correnti di pensiero ma comunque non vuole utilizzare assorbenti durante il ciclo può affidarsi a specifiche mutande da mestruazioni .
Sono mutande speciali realizzate in un tessuto studiato per sostituire quasi in toto l’uso degli assorbenti. Si tratta di una linea underwear realizzata in un tessuto misto formato da 4 strati, uno in cotone che sta a contatto con le parti intime, uno antibatterico per prevenire l’insorgere di cattivi odori, uno assorbente capace di trattenere quanto due assorbenti tradizionali e infine, protetto da uno strato barriera esterno che regala un irrinunciabile sensazione di freschezza.
Opinioni mutande mestruali su Amazon
“Avevo letto parecchie recensioni prima di fare l’acquisto. In effetti il prodotto è valido, ma la taglia corrisponde a realtà e non serve prendere una taglia in più (cosa che ho fatto io infatti mi stanno leggermente larghe). Lo dico perché più fasciano in modo gusto, meglio è. La parte centrale è foderata in plastica quindi ovviamente non traspirante; il pro è che non passa nulla quindi impossibile macchiare i vestiti. Il contro è che fanno caldo e un leggerissimo rumore di plastica che si accartoccia quando ti muovi. Insomma, da usare solo nei giorni dove si ha il ciclo davvero pesante e non si vuole correre rischi.”
Le alternative agli assorbenti ci sono, e si può vivere il ciclo mestruale senza dove acquistare assorbenti né usa e getta, né lavabili, né coppette né tamponi.