L’ iniziativa si chiama “No tampon tax: il ciclo non è un lusso” ed ha l’obbiettivo di ridurre il costo degli assorbenti tramite l’abbattimento della tassazione sugli stessi.
Cresce sempre di più il numero delle amministrazioni del nostro Bel Paese che sta aderendo a questa campagna che vuole essere una risposta secca e decisa all’iva del 22% sugli assorbenti che, dal punto di vista fiscale, non sono considerati beni di prima necessità nonostante per milioni di donne lo siano nel modo più assoluto.
Sono anni che si discute della possibilità di abbassare l’aliquota sui prodotti igienici femminili, ma la proposta di legge presentata da Possibile nel 2016, ad oggi, non è stata accolta.
Assorbenti con iva al 5%: solo biodegradabili
L’abbassamento dell’Iva è stato introdotto solo per gli assorbenti biodegradabili, che restano comunque un prodotto poco diffuso e costoso rispetto agli assorbenti più comuni. Considerando che ogni donna nel corso della sua vita fertile ha il ciclo per circa 456 cicli mestruali la spesa per gli assorbenti è di 1.700 euro. A fronte di questi numeri ci sono 2 milioni 277mila donne che in Italia vivono in condizioni di povertà. Come si può affermare che gli assorbenti non siano un bene di prima necessità?
Le iniziative
Nelle farmacie aderenti alla “No tampon tax: il ciclo non è un lusso” sarà applicato uno sconto pari all’importo dell’Iva su assorbenti, tamponi e coppette mestruali. Firenze è stato il primo capoluogo di regione ad aver aderito all’iniziativa e dal 21 aprile al 31 marzo del 2022 nelle 21 farmacie comunali della città non si pagherà la «tampon tax». Ma sono tante altre le città e le regioni aderenti.
Oltre a questa interessante iniziativa sono state promosse molte mozioni promosse da varie amministrazioni. Nel Lazio, ad esempio, è stata proposta una legge regionale che prevede un bonus di 20 euro annui per l’acquisto di assorbenti. Un’agenzia di comunicazione di di San Lazzaro ha deciso di sostenere le spese per gli assorbenti alle proprie dipendenti. Il progetto si chiama “Pari è meglio”.
Ma quanto ci costa il ciclo mestruale? Oltre ai sintomi spesso invalidanti di quei giorni e dei giorni che precedono le mestruazioni, oltre ai disagi che crea il ciclo mestruale, ai tanti impedimenti, ai dolori, considerare l’assorbente un lusso è a dir poco offensivo. E lo è a maggior ragione per chi è in situazione di povertà e deve affrontare questa spesa perchè non ha scelta. L’assorbente è un lusso del quale faremmo spesso volentieri a meno, per fortuna ci sono le alternative (che vanno comunque acquistate). Abbassare l’iva sarebbe un messaggio positivo, una sorta di solidarietà verso le donne, costituirebbe un segnale di civiltà, democrazia ed uguaglianza.